Tutti possiamo contribuire a costruire la pace”, affermava Umberto Veronesi.
I Medici in maniera particolare.

La lotta alle discriminazioni e la ricerca della giustizia sociale sono i sentieri su cui camminare e che portano alla pace. Il mandato della tutela della vita e della salute, in ogni sua accezione, così come il trattamento del dolore e il sollievo della sofferenza portano i Medici ad essere i primi operatori di pace.

Il Codice Deontologico del Medico dichiara:

doveri del medico sono la tutela della vita, della salute psicofisica, il trattamento del dolore e sollievo della sofferenza, nel rispetto della libertà e della dignità della persona senza discriminazione e cuna, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nel quali nelle quali opera”.

In una precedente versione del codice dopo il tema delle discriminazioni compariva l’inciso “in tempo di pace come in tempo di guerra”, a sottolineare che il Medico opera sempre e comunque per la salvaguardia della dignità delle persone anche in tempo di guerra.

La Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) ha scelto di aderire con decisione all’iniziativa “Disertiamo il silenzio”, promossa da intellettuali, attivisti, giornalisti e dal movimento Pax Christi, per richiamare l’attenzione sull’emergenza umanitaria in corso nella Striscia di Gaza.

Il Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli, ha espresso con forza la posizione della Federazione:

I Medici sono i custodi della dignità e i testimoni del dolore umano. Non possiamo restare in silenzio di fronte alla tragedia che si consuma a Gaza. Vogliamo essere fragorosamente presenti per alleviare le sofferenze di chi, ogni giorno, affronta violenze inaccettabili, fame, privazioni e paura, soprattutto i più fragili e i bambini.
Noi medici – sottolinea Anelli- siamo vicino ai colleghi che ogni giorno operano in tutti quei luoghi devastati dalla guerra, testimoni viventi di quei principi che ispirano il nostro codice deontologico. A loro esprimiamo la nostra vicinanza, la nostra solidarietà, e il nostro ringraziamento perché sono i veri testimoni di pace.
Sosteniamo la proposta di Medici senza Frontiere che vuole contribuire a un significativo rafforzamento del programma italiano di evacuazioni mediche da Gaza, prevedendo così un aumento del numero dei bambini, soprattutto malati e denutriti, che possono essere ospitati in Italia e offrendo loro e alle loro famiglie ogni tipo di supporto. Allo stesso modo non possiamo restare indifferenti di fronte alla straziante testimonianza affidata nei giorni scorsi a un video dal dottor Mohammed Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di MSF a Gaza, che ha mostrato al mondo come gli operatori si prendano cura di persone, di bambini che muoiono di fame mentre loro stessi soffrono la fame. Ci uniamo al suo appello: usare il cibo, l’acqua, gli aiuti come arma in questa guerra è assolutamente inaccettabile”.