Una questione cruciale per la tutela della privacy e la salvaguardia dei dati sensibili dei cittadini italiani ha di recente trovato una soluzione definitiva. Grazie all'emanazione di un decreto correttivo alla riforma fiscale, è stato stabilito il divieto permanente di fatturazione elettronica per medici e odontoiatri nei confronti dei pazienti. Una decisione che rappresenta un significativo traguardo, frutto delle richieste e del lavoro della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) e della sua Commissione Albo Odontoiatri (CAO).

La battaglia per la protezione della privacy dei dati sanitari è stata lunga e complessa. L'obbligo di fatturazione elettronica, introdotto in Italia per modernizzare il sistema fiscale e contrastare l'evasione, ha rappresentato una sfida particolare per il settore sanitario. Già nel 2018, era stata introdotta una deroga temporanea a questo obbligo per le prestazioni sanitarie rese a persone fisiche. Questa esenzione, motivata dalla necessità di tutelare la privacy dei pazienti, è stata successivamente prorogata di anno in anno, fino al 2025. L'incertezza sulla sua permanenza, tuttavia, generava una costante preoccupazione tra i professionisti sanitari e i loro pazienti.

Una vittoria per la privacy e il segreto professionale

La trasformazione di questa deroga temporanea in un divieto permanente è stata accolta con soddisfazione dalle massime rappresentanze professionali. Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO, e Andrea Senna, Presidente CAO Nazionale, hanno espresso il loro plauso per la decisione governativa. La loro posizione è stata chiara fin dall'inizio: senza un'adeguata regolamentazione e specifiche tutele, la fatturazione elettronica avrebbe potuto esporre dati sensibili sulla salute dei cittadini a rischi di accesso non autorizzato o di divulgazione, compromettendo il fondamentale principio della privacy del paziente e il segreto professionale.

Anelli e Senna hanno più volte sottolineato come la diffusione di informazioni sanitarie private, anche indirettamente tramite i dati fiscali, potesse avere conseguenze gravissime. Immaginare un sistema in cui i dettagli delle prestazioni mediche, inclusi i dati clinici, potessero essere visibili a entità non direttamente coinvolte nel rapporto medico-paziente, ha sempre rappresentato uno scenario inaccettabile per la categoria. La loro insistenza ha evidenziato come la protezione dei dati sensibili non sia solo una questione legale, ma etica e deontologica, fondamentale per mantenere un rapporto di fiducia tra medico e paziente. La possibilità che un terzo (come un operatore fiscale o un sistema automatizzato) potesse accedere a informazioni così personali, anche se in forma aggregata, ha generato un forte allarme. Il rischio, concreto, era che, senza adeguate garanzie, questi dati potessero finire in circuiti più ampi, con potenziali violazioni della riservatezza.

Implicazioni e benefici della nuova normativa

La permanenza del divieto di fatturazione elettronica per medici e odontoiatri verso i pazienti ha diverse implicazioni positive:

  1. Maggiore Tutela della Privacy
    Il beneficio più evidente è la protezione rafforzata dei dati sanitari sensibili dei cittadini. Le informazioni relative a diagnosi, terapie, patologie e prestazioni mediche rimarranno strettamente confidenziali tra il paziente e il professionista sanitario, senza il rischio di transiti su piattaforme digitali centralizzate per fini fiscali.
  2. Mantenimento della Fiducia
    La salvaguardia della riservatezza è un pilastro del rapporto medico-paziente. Mantenere un canale di fatturazione "tradizionale" (cartaceo o PDF non elettronico) per queste prestazioni contribuisce a preservare la fiducia e la tranquillità del paziente, che sa che le sue informazioni più intime non saranno oggetto di trasmissione elettronica fiscale.
  3. Semplificazione per i Professionisti
    Per medici e odontoiatri, il divieto permanente elimina la complessità e gli oneri derivanti dall'adeguamento dei propri sistemi gestionali a un doppio binario di fatturazione (elettronica per le imprese, "tradizionale" per i privati) e le preoccupazioni legate alla conformità con le normative sulla privacy in un contesto digitale complesso.

Il decreto correttivo ha anche introdotto un'altra modifica rilevante: la scadenza per l'invio dei dati relativi alle spese mediche al Sistema Tessera Sanitaria sarà su base annuale. Questa centralizzazione annuale dei dati permette ai cittadini di beneficiare della precompilazione della dichiarazione dei redditi, mantenendo al contempo le garanzie sulla privacy, in quanto l'invio al Sistema Tessera Sanitaria è già regolato da normative stringenti a tutela della riservatezza.